| Ancora caos nel calcio
		Terremoto in Figc: Via Rossi e i vice 
		commissari19/9/2006
		 Gamberale, Nicoletti e Albertini con il Professore,  messo alla porta dalle pressioni di sport e politica. La decisione in nottata  dopo la riunione al Coni: "Non esistono le condizioni per poter continuare  l'opera di risanamento intrapresa". Guido Rossi ha lasciato la Figc. Il Coni ha accettato che lasciasse il  suo posto di Commissario.
 Finisce male un rapporto iniziato nella stima e nella reciproca protezione.  Del resto sia il presidente Petrucci che il ministro Melandri avevano fatto capire  a Rossi che la presidenza della Telecom era incompatibile con la Federcalcio.
 Rossi ha però motivato le sue dimissioni con un attacco frontale al mondo  del calcio. Il suo intervento non è stato molto gradito.
 È un flash di agenzia a capovolgere gli scenari e fa precipitare il pallone  italiano nuovamente nella bufera, che in tanti avevano creduto passata.
 "Con Guido Rossi lasciano anche i suoi vice-commisari", raccontano  le poche righe di agenzia di stampa. Tradotto: niente relazione, nessun  ulteriore margine per la trattativa, ma un addio dell'intera squadra che si  stava preparando a terminare il lavoro di riscrittura delle nuove regole per il  mondo del calcio e delle sue componenti.
 
 IL GRAZIE DI PETRUCCI
 "Ringrazio Rossi e i suoi due vice dimissionari per il lavoro svolto  finora - ha dichiarato il presidente del Coni, Gianni Petrucci. Abbiamo preso  atto della loro decisione, ma posso assicurare che il lavoro fin qui svolto  andrà avanti e sarà anzi rafforzato". "La scrittura di nuove regole  per il calcio continuerà - ha detto ancora Petrucci - i presidenti delle  società possono stare tranquilli.
 Non è possibile per il futuro che sia il presidente del Coni a fare il  commissario - ha anche precisato - la scelta ricadrà comunque su un esterno.  Con lui fisseremo dei termini ben precisi per le scadenze, dalla riscrittura  delle nuove regole all'elezione del prossimo presidente della Figc".
 Poi una battuta sui processi per Calciopoli: "Il processo del calcio non è  finito, non ci dimenticheremo di ciò che è accaduto. I fatti - ha concluso  Petrucci - dimostreranno che non insabbieremo nulla".
 A proposito dei commissari tecnici delle nazionali azzurre, il numero uno del  Coni ha dichiarato invece che "Donadoni e Casiraghi hanno la fiducia  totale dello sport e del calcio. Devono continuare a lavorare e, se possibile,  si impegnino ancor di più".
 
 INTERESSI IN RETE
 Sull'altare di un conflitto di interessi che divide si consuma, così,  l'ennesimo autogol per il nostro pallone. Dal momento in cui Rossi era  stato nominato al vertice di Telecom, quasi unanime era stato il segnale sia  del mondo del calcio sia di quello della politica: le due cariche avrebbero  provocato polemiche e discussioni infinite sull'opportunità di condividerle  entrambe, il messaggio degli addetti ai lavori del pallone e degli esponenti  politici praticamente di tutti gli schieramenti.
 
 Ieri, gli ultimi interventi inequivocabili del presidente della Commissione  Affari Costituzionali della Camera, Luciano Violante, e del capogruppo  dell'Ulivo al Senato, Anna Finocchiaro. "Forse - così Violante - è  meglio che Guido Rossi si occupi di Telecom a tempo pieno, anche perchè Tim  sponsorizza i campionati di calcio. Forse sarebbe meglio separare i due  ruoli".
 Dalla Finocchiaro "il consiglio a scegliere solo la guida di Telecom,  anche perchè - ha precisato la senatrice - la situazione è così delicata sotto  tanti profili, da quello finanziario a quello occupazionale, che credo  richieda tutta l'attenzione possibile, l'intelligenza e la disponibilità del  professor Rossi".
 
 GIOVEDÌ DECISIVO
 I prossimi due giorni saranno gestiti in maniera temporanea dall'avvocato Coccia,  l'unico dei vice commissari che aveva detto che sarebbe rimasto al suo posto.
 Con lui resta anche Albertini, al quale la giunta ha confermato l'incarico  dopo che l'ex milanista aveva manifestato la sua disponibilità a continuare a  lavorare per il mondo dello sport.
 Rossi, Nicoletti e Gamberale - oltre alla breve nota con cui hanno rassegnato  il loro incarico - hanno inviato l'attesa relazione nella quale però non  compare la parte sulla riscrittura delle regole. Un dossier dunque più breve  di quello annunciato e che contiene soltanto il lavoro fatto in questi quattro  mesi dell'era Rossi.
 Appuntamento a giovedì, di nuovo al Coni, per avere il nuovo commissario.
 
 L'APPELLO DELLA MELANDRI
 Il ministro per le Attività giovanili e le Politiche sportive Giovanna  Melandri ha invece auspicato che Guido Rossi non lasci del tutto il calcio per  salvaguardare il processo di riforma del mondo del pallone. "Sono  convinta che vi siano ancora i margini per trovare una buona soluzione che  consenta al professor Rossi di rimanere comunque ispiratore e garante delle  riforme in atto" - ha commentato.
 "Il processo avviato lo scorso mese di maggio con il commissariamento  della Federcalcio non può essere interrotto. La posta in palio è troppo alta  per rimettere tutto in discussione o per dannose battute d'arresto".
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